• Educazione ai valori: nasce il campo scuola degli alpini piacentini

    Un campo scuola dedicato ai ragazzi e alle ragazze delle scuole medie tra i 10 e i 14 anni: l’idea è stata lanciata dall’Associazione nazionale alpini, sezione di Piacenza.

    “La leva militare non c’è più – si legge nella nota di presentazione del campo scuola – la società fin quando procederà su valori effimeri, di esaltazione dell’immagine, non produrrà ricambi di uomini e donne pronti ad impegnarsi per la collettività. Per questo abbiamo deciso di ricominciare dai più piccoli, dalle generazioni pronte ad assorbire i nostri valori per formare i futuri volontari della Protezione civile”.

    Gli alpini piacentini organizzano il primo campo scuola per ragazzi

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  • Adunata Biella 2025

     

    Quest'anno il motto dell'Adunata sarà "Alpini, portatori di Speranza". Un motto che riecheggerà soprattutto nei tanti striscioni che accompagneranno le quasi dodici ore di sfilata per le vie della città.
    Lo striscione sezionale. 

    Ma ci saranno anche cori e fanfare ad allietare i tre giorni ufficiali dell'evento. Il territorio biellese è poi denso di cose da fare e da vedere. Un'occasione per non mancare e scoprire un angolo del Piemonte che spesso non rientra nelle rotte canoniche del turismo. La nostra Sezione si sta preparando a partecipare al meglio con Alpini, Aggregati e Amici di tutta la nostra provincia. 

     

     

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Cortemaggiore

 

Campo di prigionia Distaccamento 65° Fanteria Distaccamento 207° Fanteria Bibliografia

Campo di prigionia

A Cortemaggiore era presente un campo di prigionia

fonte cartolina: www.mymilitaria-eshop.com/


Distaccamento 65° Fanteria

A Cortemaggiore vi era distaccata la 9° compagnia del 65° Reggimento Fanteria di Cremona della Brigata Valtellina

Ne è una testimonianza la seguente documentazione presente sul sito http://web.tiscali.it/cepsidi/leggerefolliainguerracapVI.htm


Comunicazione del Tenente medico: “Cortemaggiore 16 Agosto 1917. Stamane alle ore 9 circa mi recavo nella camerata della 9a Compagnia del 65° Fanteria qui vi Distaccato, per visitare il soldato R. A. che si era fermato in letto perché si diceva ammalato. Chiestogli che cosa si sentisse mi rispondeva ‘nulla’ alché dissi che non era quello il modo di disturbare il medico quando non sé ne’aveva bisogno, per cui avrei dovuto proporgli al Comandante di Compagnia una punizione. Egli allora balzò dal letto e afferrato per la canna un fucile stava per avventarsi su di me, quando il Cap. Maggiore F. A. con un salto gli fu addosso e stringendolo cercava di disarmarlo. Accorse in aiuto il Cap. Maggiore dell’Infermeria F. G. ed io, lo riducemmo all’impotenza. (…) Durante il fatto il soldato R. aveva gli occhi sbarrati e la respirazione accelerata, dando impressione di trovarsi in stato di eccitazione maniaca. Disposi per l’immediata chiusura in camera di sicurezza e, essendo un individuo pericoloso, propongo il sollecito invio del suddetto soldato al Manicomio di Cremona”.

Comunicazione del Comandante la 9a Compagnia al Comando del Deposito 65° Fanteri, Cremona: “Oggetto: Rapporto circa il soldato R. A. Cortemaggiore 16 Agosto 1917. (…) Quest’oggi (…) fui avvertito che il soldato R. A. di fu Giovanni e di M. Maria, della classe 1880, del Distretto Militare di Voghera, che trovasi in camerata perché datosi ammalato al mattino, era inveito contro il Tenente Medico, come ne fa fede l’unita sua dichiarazione, mi recai in camera di sicurezza a visitarlo e al contempo interrogarlo. Lo trovai calmissimo, e con mente lucidissima, al mio entrare, si alzò subito in piedi mettendosi anche rispettosamente sull’attenti. Ho notato però avesse ancora gli occhi un poco stravolti. Interrogatolo in proposito, mi rispose chiaramente quanto segue: ‘Signor Tenente, sono molto dispiaciuto di quanto è successo, ma creda non è colpa mia, sono malato, e spesso, fin dalla nascita vado soggetto, anche per un nonnulla a questi accessi di furore. Mi assale un forte dolore di testa, mi si oscura la vista tanto da non vederci più; mi sento smarrire la ragione e in quei momenti divento bestiale, avessi davanti anche mio padre, se nessuno mi trattenesse lo ucciderei. Per questo non ho mai potuto essere impiegato, ho dovuto sempre aggiustarmi da solo, non potendo assolutamente tollerare la sottomissione. Tengo al Manicomio un fratello e una sorella Signor Tenente; non è che non voglia fare il soldato, soltanto che prima voglio essere curato, o meglio che continuino a darmi la medicina che mi faceva prendere il farmacista Arcangeli prima di venire sotto alle armi, la quale sentivo che mi faceva molto bene eche ora, soldato, non ho più la possibilità di comperare’. E’ convinzione dello scrivente che il soldato in parola sia veramente un poco squilibrato, poiché, benché sia la prima volta che trascenda ad atti simili però durante la sua permanenza in Compagnia, più volte ha dimostrato di essere assai incoerente, sia nei fatti che nei ragionamenti”.

06 settembre 1917, Riassunto Anamnestico e Diagnosi: “Presenta intelligenza limitata, particolarmente per ciò che riguarda i poteri critici e inibitori; ma è perfettamente lucido e orientato, non ha nessun disturbo psico-sensoriale né ideativi, né altri sintomi d’alienazione mentale. Dichiara di sentirsi refrattario al servizio militare e questo spiega evidentemente come si sia lasciato trascinare agli atti di violenza per cui fu condotto in Manicomio. Agli effetti dell’art 2 della ‘Legge sui Manicomi’ dichiaro che il ricoverato suddetto non è stato riconosciuto affetto da malattia mentale (…)”.


Distaccamento 207° Fanteria

Riportiamo dal sito www.montegrappa100.eu alcune cartoline scritte dal fante Luigi Bellò di Solagna mentre si trovava a Cortemaggiore con il 207° Rgt. Fanteria della Brigata Taro.

Cortemaggiore, lì 6 febbraio 1916 (cartolina postale)
Carissimi genitori,
……
Quando sono partito da Piacenza vi ho mandato una cartolina e quando sono rivato qui vi ho mandato un bilieto e non ho più avuto risposta. Vi saluto caramente…
Questo il mio indirizzo: Caporale Bellò Luigi 207° Regg. Fanteria 3^ Compagnia Distaccamento Cortemaggiore Prov. di Piacenza.
Cortemaggiore, lì 12 febbraio 1916 (biglietto a mano, via fidanzata)
Carissima mamma,
……
Mi avete chiesto quanto tempo rimango qui; di sicuro tutto questo mese e poi si può partire da ogni giorno, ma scrivetemi sempre col solito indirizzo…
……
Vostro figlio Luigi.



Cortemaggiore, lì 28 febbraio 1916
Mamma carissima,
……
Mi avete chiesto cara mamma quanto tempo che starò qui ancora; ora siamo in attesa di partenza; si può partire da ogni momento. Dunque appena ricevete questa mia fate il favore di mandarmi un po’ di denaro se potete, che almeno avere un po’ di denaro per viaggio.
Ho ricevuto la lettera del fratello Angelo; lui sta bene…
Speriamo che le cose le vada bene… Vostro figlio Luigi.


Cortemaggiore, lì 10 marzo 1916
Carissima mamma,
ho un po’ tardato a scrivervi siccome che ora sono caporale di cucina e ho molto da lavorare che quasi non ho nemmeno il tempo da scrivere, ma non importa al lavoro ma almeno quando vado al fronte non farò più la vita della trincea, starò anche lontano dalle fucilate, basta che rimne in cucina.
Rimasi mortificato del triste annunzio che mi avete dato della morte del povero arciprete (1).
Da qui, da Cortemaggiore partiamo il giorno 16 e andiamo a fare il campo vicino Piacenza.
Si farà 10 giorni di campo e poi si andrà al fronte (2) .
Quando ho ricevuto il denaro vi ho spedito una cartolina…
…… Vostro figlio Luigi.

1) Il sabato 4 marzo 1916 era morto l’arciprete don Giacomo Cherubin, a Solagna dal 1894.
2) Si trattava di esercitazioni specifiche per i successivi assalti da sostenere al fronte.
 

Cortemaggiore, lì 16 marzo 1916 (biglietto a mano, via fidanzata)
Carissima mamma,
……
Vi fo’ noto che io sono rimasto e il battaglione è partito questa mattina e il giorno 21 ritorna ancora qui e il giorno 24, a ciò che si sente, si parte per il fronte e questa volta sembra che si vada lontano, in Albania. …
…… Vostro figlio Luigi.


Cortemaggiore, lì 22 marzo 1916 (cartolina postale al fratello Antonio ancora a casa)
Carissimo fratello,
oggi stesso ricevetti la tua tanto desiderata lettera.
La colsi benvolentieri al sentire vi trovate tutti in buona salute così è anche di me.
Quando avevo ricevuto l’ultimo valia ti avevo schrito subito.
Il giorno ventiquattro sarà il giorno della partenza ma scrivete lo stesso col solito indirizzo che la posta mi segue sempre.
Ti saluto caramente, saluto i genitori e le sorelle, tutti i parenti e amici e tutti chi dimanda di me.
Tuo fratello Luigi.

 


Bibliografia

www.montegrappa100.eu

http://web.tiscali.it/cepsidi/leggerefolliainguerracapVI.htm

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